E’ la pala d’altare che fu eseguita da Raffaello Vanni, figlio di Francesco Vanni, in seguito ai gravi danni subiti dalla pala del Domenichino nella cappella Porfiri della stessa chiesa di S. Lorenzo, rovinata da un malcauto restauro in parte attribuibile a degli inesperti che avevano operato a pochi anni di distanza dalla consegna della pala domenichiniana, in parte al Vanni stesso che aveva tentato di porre successivamente rimedio ai danni fatti. E’ opera tarda del Vanni, morto nel 1673 all’erà di ottantasei anni, aiutato forse dal figlio Michelangelo, di impronta classicheggiante e sentimentale, lontanissima dallo spirito del Domenichino ma di grande significato, considerato il fatto che Vanni fu uno dei seguaci più interessanti di Pietro da Cortona e simboleggia bene nella nostra chiesa il momento barocco nella sua forma più alta.