Martirio di S. Lorenzo

Si tratta di una pala databile ai primissimi dei Seicento, con qualche cospicua affinità con la Decollazione del Battista sull’altare di fronte. Si avverte, infatti, in quest’opera, che non è firmata né datata, l’influsso dell’arte fiamminga su quella romana, con una atenzione particolare a certe minuzie e eleganze di stesura che ricordano analoghe esperienze di fiamminghi come Venceslav Cobergher, attivo tra Roma e Napoli. Cobergher aveva eseguito, tra l’altro, un dipinto per la Chiesa Nuova che è andato smarrito ma è possibile che la sua personalità abbia avuto un notevole rilievo per certe opere prodotte a Roma in quel tempo. In mancanza di notizie precise, però, si può soltanto ipotizzare una pertinenza di questa pala all’ambiente tardo arpinesco senza ulteriori specifiche.