Italia meridionale, 1598. 165, diametro 240, inv. n. 23/1.
Base slargata, corpo liscio svasato con anse a prodrome uquina, bocca a due ordini con fascia caricata dell'iscrizione: ANTONIO DEBRARDO 1598. Proviene dalla farmacia di Domenico Aiello a Salerno. Fu versato come bronzo alla patria ed è il n. 67 di quelli che furono poi selezionati e salvati dalla rottamazione e fusione.
Mortaio in bronzo, 1759
Italia centrale, 1759. 200, diametro 205, inv. n. 140/2.
Base modanata con gola. Corpo a bicchiere liscio, cosparso di fiorellini a sei petali a rilievo. Al centro da una parte le lettere G.N.F. cui corrisponde dall'altra il millesimo 1759. Bocca slargata e anellata. Guasta. Proviene dalla farmacia Dolci di Bergamo e contiene il cartellino con il n. 96 di quelli selezionati per la conservazione.
Mortaio in bronzo, 1771
Italia centrale, 1771. 150, diametro 200, inv. n. 125/2.
Ampia base, corpo a calice, reca in rilievo da una parte le lettere ADSM cui corrisponde dall'altra il millesimo 1771. Proviene da Agrigento, e fu selezionato con il n. 84.
Mortaio in bronzo, 1764
Italia settentrionale, 1764. 295, diametro 355, inv. n. 12/1.
Ampia base a due ordini. Corpo liscio svasato percorso dalla fascia con la scritta: FRANCISCUS XA VERIUS SA VIIOLI FUNDARE FECIT ANNO 1764 (composto con il sistema delle lettere riportate sul modello). Bocca slargata con ampia gioia liscia.
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