Pio VIII (Saverio Castiglione di Cingoli nelle Marche) portò lievi modificazioni agli Statuti ; invece Gregorio XVI (Mauro Cappellari di Belluno) nel suo Pontificato, che durò circa 15 anni, fu non solo un So- vrano assai attivo e provvido mecenate delle belle arti, ma si occupò di proposito per molte riforme da apportarsi agli ordinamenti del nostro Collegio, specialmente per quel che riguarda gli studi. Disgraziatamente la morte lo colpì nel 1846 e la riforma non potè essere mandata in vigore, anzi se ne smarrì la stesura. Sotto il Pontificato del suo successore Pio IX (Conte Giovanni Maria Mastai Ferretti di Sinigallia), coloro, che avevano fatto gli studi delle riforme accennate sotto il Pontificato di Gregorio XVI, le riassunsero per proporne l’approvazione al nuovo Pontefice. Questi le approvò e le mise in esecuzione. L’originale di questo rescritto, dopo lunghe e pazienti ricerche, fu ritrovato nell’Archivio di Stato, in Roma, dal compianto Presidente del Collegio Comm. Albini.
Questo documento è di speciale importanza per la storia del Collegio Chimico Farmaceutico di Roma, perché stabilisce con precisione l’ultimo atto di sovrana conferma agli Statuti Collegiali. Una delle modificazioni più importanti, arrecate alla costituzione interna del Collegio con l’ultima riforma, fu la diminuzione del numero dei Collegiali, che da trenta furono ridotti a dodici, numero che rimase invariato fino al 1870. L’ultimo Statuto stampato anteriormente a questa data, è del 1787, del Pontificato di Pio VI, e rappresentava gli Statuti che vanno col nome del Cardinale Camerlengo Carlo Rezzonico che avemmo occasione di segnalare come assai completi.